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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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sabato 5 novembre 2011

Lunedì 7 novembre - CESARE MORENO a Caffè Letterario

Lunedì  7 novembre, alle ore 21,00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, si ritorna a parlare di Scuola al Caffè Letterario di Lugo con il Maestro di strada Cesare Moreno che presenterà il libro di Carla Melazzini “Insegnare al Principe di Danimarca” da lui stesso curato per le edizioni Sellerio. Patrizia Randi, curatrice della nostra rassegna letteraria introdurrà la serata che avrà come epilogo il consueto brindisi con i vini in degustazione.
Era dal tempo della “Lettera a una professoressa” che non leggevamo pagine così emozionanti come queste di “Insegnare al Principe di Danimarca”. Come allora, si parla di ragazzi che frequentano una scuola speciale, e di chi se ne prende cura. Non siamo nell’esilio di una canonica del Mugello, qui, ma in quartieri popolari e popolosi di Napoli dov’è in vigore il Sistema; alle cronache piace chiamarli «il triangolo della morte».L’autrice, Carla Melazzini, è, nella scrittura come nella vita, del tutto aliena dalla retorica e dall’indulgenza facile. Così, commozione, intelligenza e poesia stanno in questo libro con la asciutta naturalezza con cui può sbucare un fiore meraviglioso dalla crepa di un muro in rovina.

Carla Melazzini è nata in Valtellina nel 1944, ma ha vissuto a Napoli per diversi decenni, fino alla morte. Ed è stata una delle anime del progetto” Chance”, «chiamato impropriamente progetto – come nota il compagno Cesare Moreno - perché è stato una vera scuola impegnata a svolgere il programma previsto per la licenza di terza media per giovani che la scuola l’hanno abbandonata. Col progetto “Chance” abbiamo dimostrato alla città di Napoli che  l’immondizia umana prodotta in quantità industriali e giacente nelle strade da più tempo che quella dei sacchetti, poteva essere recuperata e aspettiamo ancora uno straccio di spiegazione su chi e perché abbia decretato la fine di questa attività.
Ora noi sopravvissuti stiamo continuando l’impresa con un finanziamento della Fondazione San Zeno di Verona e tanti piccoli contributi che arrivano spontaneamente all’Associazione Maestri di Strada, e lo stiamo facendo nell’attesa che qualcuno si risvegli dal sonno rispetto ai problemi dei giovani. Grazie all’ultima sedicente riforma, la formazione professionale che aveva consentito ad un paio di centinaia di migliaia di giovani di trovare una strada di accesso all’istruzione passando per la formazione professionale è virtualmente abolita e restituita, senza risorse e senza innovazione, a quella stessa scuola da cui quei giovani erano fuggiti, e questo accade nell’indifferenza anche di chi dovrebbe opporsi a tutto ciò.»


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