Lunedì 18 gennaio, alle ore 21.00, nel Sala Conferenze
dell’hotel Ala d’Oro, appuntamento dedicato alla Storia dell’antica Roma per il
Caffè Letterario di Lugo con lo storico bolognese Giovanni Brizzi che
presenterà il suo ultimo saggio “70 d.C. La conquista di Gerusalemme” edito da
Laterza.
A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine
con il consueto brindisi finale offerto dal Gruppo Cevico, sarà Claudio Nostri.
Nel 70 d.C. i Romani reprimono la rivolta ebraica, ma solo
dopo una guerra lunga e di inaudita violenza, il cui apice anche simbolico è la
conquista di Gerusalemme e la distruzione del Secondo tempio.
Ogni tentativo di assimilazione degli Ebrei nell’Impero
romano risulta vano, perché dietro allo scontro tra gli eserciti si confrontano
due visioni diametralmente opposte: da un lato la fedeltà degli Ebrei alla
parola divina, dall’altro il principio romano di obbedienza allo Stato e alle
sue leggi. Fa eccezione quasi soltanto Giuseppe Flavio, comandante ebreo che
dopo la cattura passa dalla parte dei Romani, ne condivide le ragioni e diviene
il cronista della Prima guerra giudaica.
Il conflitto tra Romani ed Ebrei fu una guerra ai limiti del
genocidio, segnata dalla totale incomunicabilità tra le due parti. Un disastro
per Roma, che nello scontro dissipò buona parte della sua forza militare e
disperse un patrimonio non rimpiazzabile di energie vitali, quasi quanto per
gli sventurati Ebrei. Una vicenda i cui cupi rintocchi continuarono a lungo a
risuonare, non solo in Oriente.
Giovanni Brizzi è ordinario di Storia romana all’Università
di Bologna. Ha insegnato a Sassari, a Udine e alla Sorbona. È Officier
nell’Ordine delle Palmes Académiques dello Stato Francese e socio
dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. È direttore della
“Rivista Storica dell’Antichità” e della “Rivista di Studi Militari”. Il suo
libro “Annibale. Come un’autobiografia” (Rusconi 1994) ha ricevuto nel 1999 il
“Premio Di Nola” dall’Accademia dei Lincei. Tra le sue opere, tradotte in più
lingue: “Il guerriero, l’oplita, il legionario. Gli eserciti del mondo classico
e Roma”.
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