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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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sabato 29 novembre 2008

"Qui siamo giunti dove volevamo"di PAOLO LAGAZZI

Sulla presentazione di merdoledì 19 novembre del suo libro "La casa del poeta" a Caffè Letterario
Fra tutti gli ambienti (teatri, sale, biblioteche, case) in cui ho presentato i miei libri, o i libri curati da me, l’hotel “Ala d’oro” di Lugo è uno dei più singolari. Il suo nome non è certo casuale, e non solo per il fatto che Lugo è la patria del più mitico eroe dell’aviazione italiana, Francesco Baracca; questa “Ala d’oro” è il limpido simbolo di una passione per i voli fantastici, per le escursioni del pensiero e dell’anima, che segna il destino di questo hotel come quello del suo proprietario e regista, Claudio Nostri. Impareggiabile anfitrione, maestro di cerimonie e di convivialità, conoscitore di vini novelli e di antiche tradizioni gastronomiche, ma anche appassionato degustatore di maestri della lirica (da Petrarca a Leopardi) di cui sa recitare interi testi par coeur, Nostri ha saputo fare del suo albergo, con la lucida complicità di Marco Sangiorgi, un crocevia di narratori, poeti, saggisti, giornalisti e artisti, fra i più vivi e stimolanti nell’Italia dei nostri anni. Personalmente ho scoperto questo luogo due anni fa in una serata dedicata al “Meridiano” Mondadori, curato da me, delle opere scelte di Pietro Citati, e il ricordo di quell’incontro col pubblico dei lettori di Lugo resta in me come il riflesso di un dono bellissimo. Ma da poco il dono si è ripetuto: invitato ancora da Nostri e Sangiorgi, lo scorso 19 novembre ho potuto presentare all’“Ala d’oro” il mio ultimo libro, La casa del poeta. Ventiquattro estati a Casarola con Attilio Bertolucci (Garzanti), nel corso di una magnifica cena. Accanto al padrone di casa, squisito come sempre, e al bravissimo Sangiorgi, è intervenuto alla serata il geniale, estroso e per me “unico” Gian Ruggero Manzoni. Cosa potrei dire a chi non c’era per riassumere in due parole lo spirito di tale incontro? Solo questo, forse: che in qualche raro caso è ancora possibile riscoprire il senso “greco”, nobile senza nulla di snobistico, del simposio. Quando ciò avviene, tutto, o quasi, è possibile: che la poesia si mescoli col vino e col cibo senza timore di avvilirsi, di perdersi nei meandri dell’inautentico; che l’anima e il corpo si riscoprano fraterni nella leggerezza, nella danza dei sensi con l’invisibile; perfino che l’esercizio critico non appaia più qualcosa di greve, vacuo o superfluo, ma si riveli nel suo lato più giocoso, cioè, forse, più vero e più serio… Grazie a Nostri, dunque, e con lui a Sangiorgi, a Manzoni e a tutti coloro che hanno voluto condividere tale occasione di calore e bellezza. È per incontri di una simile natura che Attilio Bertolucci ha scritto uno dei suoi versi più famosi: “Qui siamo giunti dove volevamo”. Paolo Lagazzi

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