Mercoledì 2 ottobre, alle ore 21.00, nella Sala conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, secondo incontro della stagione per il Caffè Letterario
di Lugo con l’insegnante fiorentina Adele Corradi, memoria storica della scuola
di Barbiana di Don Milani, che presenterà il suo libro di ricordi “Non so se don Lorenzo” edito da Feltrinelli nel 2012. A introdurre la serata, che si
concluderà come sempre con il consueto brindisi offerto a tutti i presenti,
sarà la curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi.
Gli amanti del genere agiografico probabilmente non
apprezzeranno il libro di Adele Corradi su don Lorenzo Milani. Chi invece vuole
conoscere, o approfondire, la vita quotidiana degli ultimi anni della scuola di
Barbiana e la profonda umanità, anche nei suoi tratti più urticanti, del prete
fiorentino che l’ha fondata nel 1954 e animata fino alla sua morte (1967),
senza accontentarsi del “santino” raffigurato da qualche biografo dell’ultima
ora, troverà nel volume “Non so se don Lorenzo”, non informazioni inedite o
riservate, ma un ritratto senza reticenze e censure di un uomo che ha fatto la
scelta radicale e appassionata del Vangelo, degli emarginati – i piccoli e
giovani montanari del Monte Giovi, nel Mugello – e della scuola in quanto
strumento di liberazione degli oppressi, perché in grado di “dare la parola” a
chi non ce l’ha.
Adele Corradi, oggi 89enne insegnante in pensione, è una delle persone che ha
conosciuto meglio don Milani e quella che più di ogni altra ha condiviso
l’esperienza di Barbiana, dove è arrivata per curiosità nel 1963 e dove è
rimasta fino alla morte del priore, prendendo anche una stanza in affitto in
una casa non lontana dalla canonica, per poter fare scuola a tempo pieno. Tanto
che lo stesso don Lorenzo, regalandole una copia di Lettera a una professoressa
fresca di stampa, le scrisse come dedica: «Parte quarta (il libro è diviso in
tre parti, ndr): poi finalmente trovammo una professoressa diversa da tutte le
altre che ci ha fatto tanto del bene».
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