Ancora una bella serata
dedicata alla storia italiana del secolo scorso quella di venerdì 18 ottobre
scorso con lo storico torinese Gianni Oliva che, introdotto da Paolo Cavassini,
ha presentato il suo ultimo lavoro “L’Italia del silenzio” edito da Mondadori. Davvero
una bella lezione di storia quella di Oliva incentrata attorno al fatidico
giorno del 8 settembre ’43, giorno in cui fu annunciato dal Maresciallo
Badoglio l’armistizio con le forze alleate. Di lì a poco, dopo la fuga del Re
da Roma l’Italia del centro nord sarebbe caduta in mano alle Germania nazista e con la nascita della Repubblica
Sociale Italiana sarebbe cominciata una guerra civile che si protrasse fino all’aprile
del ’45. È la storia di un paese che ha subito il fascismo senza diventare
fascista, e che ha vissuto l'antifascismo senza essere antifascista.
Soprattutto, è l'Italia che non ha fatto i conti con il proprio passato e che
ha usato le spinte contrapposte della lotta partigiana e della repressione di
Salò per autoassolversi: la Resistenza, opera di pochi, è diventata l'alibi per
rappresentarsi come paese vincitore; la Repubblica Sociale, a sua volta, è
servita per restringere a una minoranza l'identificazione del "fascista".
Il risultato è un'Italia dal senso morale fragile, dove tutta la classe
dirigente complice del fascismo si è rifatta una verginità senza pagare pegno.
Queste le immagini della
serata.
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