Sull'incontro con il giornalista di Libero GIANLUIGI NUZZI che venerdì 18 giugno ha presentato il suo saggio "Vaticano SpA" qui a Caffè Letterario.
A proposito di Vaticano spa, le cui trame sono diabolicamente complicate, e se ne parla con dovizia di dettagli a dire poco inquietanti nel libro di Gianluigi Nuzzi. Tanto per dire... Papa Luciani non ha fatto nemmeno in tempo a visitare tutte le stanze dei sacri palazzi che nottetempo si è beccato un arresto cardiaco, così, di punto in bianco. Soffriva di cuore il simpatico prelato di Belluno? Non si sa... Forse è stata l'emozione a tradirlo? Solo il Signore può dirlo. Fatto sta che è morto nella notte nel suo letto dopo un mesetto di papato. Si era coricato presto quella sera, Giovanni Paolo I, aveva bevuto un bicchiere di latte caldo, letto alcune pagine dall “l'Imitazione di Cristo”, poi aveva pensato a quello che doveva fare il giorno dopo, cose importanti, cose gravi... e poi – O Signore benedetto, cos'è questa improvvisa stanchezza, non riesco più a leggere bene, vedo doppio, mi gira la testa, cosa succede, non respiro..non...- forse ha tentato di chiamare una suora, ha alzato il capo dal letto, a proteso una mano in alto verso il cielo in un estremo tentativo di capire...e poi più niente.
Strano. Lo Spirito Santo che un mese prima aveva ispirato i cardinali ad eleggerlo, con un brusco capovolgimento di fronte lo richiamava precipitosamente a sé. Bizzarrie dell'Onnipotente.
Forse aveva fatto le cose in fretta, non era lui che doveva essere eletto, può capitare a tutti di sbagliare, però queste cose a noi umani ci sfrigolano nel cervellino, ci fanno sospirare, ci rendono inquieti. Dopo di che.
Qualche storico, sicuramente isiprato dal maligno, ha osato ipotizzare che forse lo Spirito Santo aveva ispirato altri cardinali, diversi da quelli che lo avevano eletto a mandarlo pacificamente nelle schiere dei beati. Illazioni naturalmente. Tuttavia l'arresto cardiaco gli è capitato subito dopo aver parlato con il cardinale segretario di stato, Jean Villot, al quale aveva confidato la sua decisione di rimuovere Marcinkus dalla presidenza della Ior, e insieme a lui altri le cui mosse non erano proprio degne del Vangelo. Povero Papa, si era visto subito che era una brava persona, ricordo che aveva parlato di Dio madre, al femminile...Luciani era un visionario, uno che credeva che con le Ave Marie... Pensiero agli antipodi del presidente dello Ior, il quale ispirato dai suoi sodali di alta finanza, i galantuomini Sindona e Calvi, giunge a un pregevole aforisma filosofico del tipo – ma che credete che la Chiesa si mantenga con le Ave Marie?, e il denaro dove lo mettiamo? Loro sapevano dove metterlo.
Prandini invece credeva di saperlo. Con la storia di Prandini, il dramma e la tragedia virano nella più classica commedia all'italiana. Gianni Prandini, potente ministro del lavoro, democristiano, agli inizi degli anni novanta sente che le cose possono mettersi male per lui e per i suoi risparmi, qualche miliardo, sudati naturalmente. Mani pulite non perdona. Prandini fiuta la trappola e pensa, - qui sta per scatenarsi una bufera e io non ho nemmeno l'ombrello aspetta che vado ad accomodarmi al calduccio, qui se non metto al sicuro i risparmi ti saluto..., allora con il salvadanaio in mano bussa al portone di bronzo dello Stato più materialista del mondo, e il suo amico Lelio Scaletti, direttore dello Ior lo accoglie a braccia aperte, -nessun problema, apriamo due conti, uno in lire e l'altro in valuta estera e intestiamo tutto a un prestanome-. Bella idea. Anzi geniale. Il prestanome è padre Balducci ben lieto di fare la sua parte. È un ufologo, esperto di diavoli e magie varie. Chi può maneggiare in tutta tranquillità lo “sterco del demonio “ se non un esorcista? Prandini si sente al sicuro, i suoi soldi sono nella banca più sicura del mondo. Passano anni e Prandini ormai fuori pericolo pensa di recuperare il suo amato sterco con cui concimare i suo affari. Bussa fiducioso alla porta dell'esorcista. Padre Balducci però ha in serbo una magia assoluta per lui. Il suo denaro non si trova più, è sparito, polverizzato. Dove non si sa. Forse nelle tasche di un diavolo vero, un amico dell'esorcista, un avvocato, un certo Bosio, ora in galera per circonvenzione di incapace. Nel frattempo l'illustre Balducci è spirato e Prandini non sapendo a chi diavolo dare la caccia è in causa con il Vaticano...
Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro
Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento