Sabato 23 giugno, alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione
Culturale “Entelechia” in via Quarantola, 32/1 a Lugo (di fronte alla cantina
sociale) terzo ed ultimo appuntamento della stagione con le letture collettive
dei grandi classici con il grandissimo poema di
Lucrezio “La natura” (De rerum natura). Dopo la lettura nel dicembre
scorso dell’Eneide di Virgilio e a inizio primavera delle Metamorfosi di Ovidio,
concludiamo il nostro viaggio nella letteratura latina con l’opera di Lucrezio,
considerata da sempre come una delle pietre miliari del pensiero laico, che attraverso
la conoscenza di una Natura composta di atomi e di vuoto, ci indica la strada
da percorrere per giungere ad una esistenza
serena in cui contemplare il mondo nella sua vera essenza, con mente sgombra da
pregiudizi e angosce. A partire dalle ore 20,30 e fino a notte, sotto le stelle
del bellissimo parco del cascinale di campagna dove ha sede “Entelechia”,
diverse voci si alterneranno a leggere i brani più belli del “De rerum natura”
accompagnati dalle immagini di tanti capolavori della storia dell’Arte che
hanno raccontato e tradotto in immagini i temi cari a Lucrezio. I lettori che
declameranno i versi immortali di Lucrezio saranno scrittori, artisti, amici,
collaboratori di "Entelechia" e del nostro Caffè Letterario a
cominciare da Giovanni Barberini che avrà l'onore di cominciare la lettura fino
a Gabriele Bersanetti che la chiuderà in piena notte, passando per Patrizia Randi, Carlo Pasi, Gianluigi Caravita
e tanti altri. Un evento dunque da non perdere... Una notte d'estate, immersi
nella Natura, in uno splendido cascinale di campagna, sotto le stelle, a
leggere ed ascoltare fra i più bei versi della letteratura di tutti i tempi in compagnia di amici...
… come i fanciulli trepidano e tutto temono
nelle cieche
tenebre, così noi nella luce talora abbiamo paura
di cose che
per nulla son da temere più di quelle che i fanciulli
nelle
tenebre paventano e immaginano prossime ad avvenire.
Questo
terrore dell'animo, dunque, e queste tenebre
non li
devono dissolvere i raggi del sole, né i lucidi dardi
del giorno,
ma l'aspetto e l'intima legge della natura.
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