Venerdì
22 febbraio, alle ore 21.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, ultimo
appuntamento del mese di Caffè Letterario con la giornalista e saggista romana
Mirella Serri che presenterà il suo saggio uscito nel 2012 per i tipi di
Longanesi “Sorvegliati speciali. Gli intellettuali spiati dai gendarmi
(1945-1975)”. Marco Sangiorgi, curatore del Caffè Letterario di Lugo, avrà il
compito di condurre la serata che si concluderà come d’abitudine con il
consueto brindisi offerto a tutti i presenti.
Nessuno si aspetterebbe di ritrovarli in mattinali e rapporti riservatissimi della polizia. Eppure, i più importanti scrittori, pittori, registi, attori, filosofi, giornalisti italiani sono stati spiati per decenni. L'incredibile vicenda prende avvio nel dopoguerra e s'intensifica in epoca scelbiana quando si lavora intensamente per schedare l'intellighenzia di sinistra, che è ritenuta non solo un covo di potenziali sovversivi ma anche la longa manus della propaganda dei partiti dell'opposizione, i tentacoli di una polipesca operazione socialista e comunista per conquistare consensi. Emerge così dai rapporti di polizia il resoconto insolito di riunioni riservate, assemblee e conventicole che impegnano i più noti intellettuali di sinistra, dagli anni in cui si genuflettono al mito dell'Unione Sovietica agli incontri più carbonari e segreti degli anni Settanta. Lavorando su archivi fino a oggi mai esplorati, Mirella Serri riporta alla luce non solo la sotterranea caccia all'intellettuale scatenata dai governi a maggioranza democristiana ma anche il profilo nascosto della storia della cultura di sinistra in Italia, con le sue grandi illusioni e i suoi atroci abbagli.
Nessuno si aspetterebbe di ritrovarli in mattinali e rapporti riservatissimi della polizia. Eppure, i più importanti scrittori, pittori, registi, attori, filosofi, giornalisti italiani sono stati spiati per decenni. L'incredibile vicenda prende avvio nel dopoguerra e s'intensifica in epoca scelbiana quando si lavora intensamente per schedare l'intellighenzia di sinistra, che è ritenuta non solo un covo di potenziali sovversivi ma anche la longa manus della propaganda dei partiti dell'opposizione, i tentacoli di una polipesca operazione socialista e comunista per conquistare consensi. Emerge così dai rapporti di polizia il resoconto insolito di riunioni riservate, assemblee e conventicole che impegnano i più noti intellettuali di sinistra, dagli anni in cui si genuflettono al mito dell'Unione Sovietica agli incontri più carbonari e segreti degli anni Settanta. Lavorando su archivi fino a oggi mai esplorati, Mirella Serri riporta alla luce non solo la sotterranea caccia all'intellettuale scatenata dai governi a maggioranza democristiana ma anche il profilo nascosto della storia della cultura di sinistra in Italia, con le sue grandi illusioni e i suoi atroci abbagli.
Mirella Serri è docente di Letteratura e giornalismo presso l’Università La
Sapienza di Roma. Ha dedicato numerosi saggi ai maggiori scrittori
contemporanei. I suoi ultimi libri: “Il
breve viaggio. Giaime Pintor nella Weimar nazista” e “I redenti. Gli
intellettuali che vissero due volte. 1938-1948”. Ha realizzato trasmissioni
culturali per la tv. Collabora a “L’espresso”, “La Stampa”, “Corriere della
Sera-Magazine”.
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