Mercoledì
18 novembre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro incontro
filosofico per il Caffè Letterario di Lugo con Umberto Curi che presenterà il
suo ultimo volume “La porta stretta. Come diventare maggiorenni” edito quest’anno
da Bollati Boringhieri. L’incontro, che si concluderà come d’abitudine con il
brindisi finale offerto a tutti i partecipanti dal Gruppo Cevico, sarà
introdotto da Claudio Nostri.
«La
porta stretta». Di lì dovrà passare, secondo il Vangelo di Luca, chi voglia
accedere al regno dei cieli. Un varco intransitabile, se non si è disposti a
impegnare ogni forza in una lotta pericolosa e dall’esito mai scontato: «molti
cercheranno di entrare, ma non vi riusciranno». L’immagine evangelica è
perfetta anche per raffigurare un passaggio universale della condizione umana,
la fuoriuscita dalla minorità. Dolore, coraggio, decisione, necessità e
conflitto contrassegnano nel pensiero occidentale l’impresa di diventare
maggiorenni. Tuttavia, una volta intrapreso, il processo di emancipazione non
si esaurirà nella compiutezza di uno stato finalmente raggiunto. Adulti si
ridiventa sempre di nuovo. Di questo carattere processuale, agonistico e
decisorio Umberto Curi rintraccia le massime espressioni filosofiche, religiose
e letterarie – da Platone a Dostoevskij, dalla Bibbia a Shakespeare – e le
lascia libere di testimoniare ciò che rimaneva inascoltato nelle loro esegesi
abituali. Così il congedo dalla sudditanza, oltre che nell’appello di Kant
all’indocilità ragionata poi irrisa da Hegel, si vedrà declinato in posture
«filiali» antitetiche, combattenti o inermi: nel parricidio consumato
dell’Edipo re sofocleo, in quello metaforico del Sofista platonico o in quello
depotenziato di Amleto, ma anche, sorprendentemente, nell’obbedienza di Abramo,
che sta eretto di fronte al Signore, o del Cristo, che si lascia abitare dalla
volontà del Padre. E non meno significativi della logica binaria di ribellione
e obbedienza, su cui si regola il transito canonico alla maggiore età, si
riveleranno i suoi tracolli e le sue ostruzioni. Tra la via edipica e la
devozione biblica, rintocca la quieta intransigenza del Bartleby di Melville,
che si sottrae a ogni imperativo con la mossa del cavallo: «Preferirei di no».
Umberto
Curi è professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università di
Padova. Tra i suoi libri più recenti: Miti d’amore. Filosofia dell’eros (2009),
L’immagine-pensiero. Tra Fellini, Wilder e Wenders: un viaggio filosofico
(2009), Straniero (2010, premio Frascati per la filosofia), Passione (2013),
Prolegomeni per una popsophia (2013) ed Endiadi. Figure della duplicità (2015).
Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: «Pólemos». Filosofia come guerra (2000),
La forza dello sguardo (2004), Meglio non essere nati. La condizione umana fra
Eschilo e Nietzsche (2008, premio Capalbio per la filosofia), Via di qua.
Imparare a morire (2011) e L’apparire del bello. Nascita di un’idea (2013).
Nessun commento:
Posta un commento