Salone Estense al gran completo, mercoledì 1 marzo, per la
presentazione del libro di Paolo Cognetti “Le otto montagne” edito da Einaudi.
Il mestiere di scrivere secondo Raymond Carver consisteva nel creare tensione,
collegando le parole fra loro secondo una precisa sequenza per dare forma a
un'azione dentro una storia. Ma, aggiungeva, "creano tensione anche le
cose che vengono lasciate fuori, che sono implicite, il paesaggio che è appena
sotto la tranquilla (ma a volte rotta e agitata) superficie". Hemingway lo
chiamava il principio dell'iceberg: più importante è quel che non si vede.
Cognetti interiorizza tutto ciò lasciando scorrere d'istinto, sotto un lago di
ghiaccio che sembra inscalfibile ma in realtà è friabile, un torrente di non
detti che riaffiora sempre un po' più a valle rispetto a dove si fermano le sue
parole. "Un uomo scendeva dal futuro con una ragazza, una mula, un cane e
un carico di tome." Quello che manca ce lo mettiamo noi lettori, ciascuno
pescando nella propria memoria, in ciò che non sapeva di sapere. (Michele
Lauro)
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