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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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lunedì 18 gennaio 2010

"Sceneggiare in diretta" di IVANO NANNI

Sull'incontro con STEFANO BABINI di mercoledì 15 gennaio
Sullo scenario luminoso delle luci della ribalta cittadina, si è imbandita una tavola per un centinaio di viandanti affamati, si è steso sulle teste degli invitati un corredo di cento settanta pagine di cibo per gli occhi da cui si è gustato con l'uso appropriato di una cannuccia di plastica, un brodo allucinogeno che ha proiettato tutti nel fantastico mondo della parodia. Aggrappati tutti alla coda dello sciamano e gran cuoco di aneddoti, i presenti sono saliti in fila indiana sull'arcobaleno e cantando con Judy Garland, somewhere over the rainbow, hanno visto sporgendosi un poco oltre il giardino, il catatonico e geniale Chance Giardiniere che walking on the wild side, coglieva l'unica mela dell'albero del peccato, condannando il mondo come si sa, a un delirio infinito di dispiaceri. Come da tradizione l'eroe che taglia le radici del suo male( male d'amore, ma non sempre...) ritrova se stesso, ritrova il suo “ passo “ si rinnova, e, in un certo senso, è pronto a ripetere l'errore che l'ha portato a diventare solo una sagoma scura tra le parole agonia e disperazione. Nel cuore della sofferenza le voci giungono attutite e nella immobilità di un letto ospedaliero una certa Madam arrota il filo della falce. Ma non è ancora tempo, non ancora. Si bypassa il tremore della fine con l'aiuto di tutti gli eroi che vivono nel giardino di Chance, l'ultimo giardiniere dell'amore. Altro scenario. il picnic si è consumato sulle pendici di una Hanging rock nostrana, al Golden wing hotel, dal tramonto all'alba, a cento metri dall'Overlook hotel, a un passo da desert valley, a ovest della foresta pietrificata, insomma dalle parti di Las Vegas, sulla strada per El Paso, vicino alla casa di Geronimo, nella stessa strada dove abita Mefisto, insomma dove stiamo tutti quanti quando stiamo molto bene di salute, nel bel mondo degli imprendibili sosia fatti di nulla e che per qualche ora si sono materializzati nell'hotel Cape Fear, da cui si ascende a turbinosi equivoci sentimentali, dove le emozioni segrete vengono smascherate, e i nostri avatar prendono il sopravvento sugli umani e in sembianze di vampiri succhiano il nettare dell'ipocrisia e danno vita eterna(sebbene dannata) a sagome posticce, eventi fumosi e scontornati che sempre di più somigliano a sogni di personaggi inventati da penne sulfuree, immerse nell'inchiostro di un giorno senza fine; chi era presente al rito del picnic dinoccolato, astruso, e pirotecnico ha gustato dal menù il piatto del giorno per il modesto contributo di euro... tot... funghi verdi fritti, di un particolare ceppo alieno, e per mezzo di dette cibarie, gli incauti sono stati sbalzati a latere di questo mondo in una giunzione parallela, in un qualche modo addomesticata dalla citazione e dalla descrizione del riferimento, nel ciclonico mondo delle sagome, cari vecchi fantasmi, delle fantastiche dimore immerse nel nulla, dove il possibile è tutto ciò che è incredibile, e quello che è incredibile è vero, e dunque, fumetto, cinema,vita. di Ivano Nanni

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