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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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giovedì 12 aprile 2012

La serata con ANTONIA ARSLAN e ANNA FOLLI

Video-riassunto della serata in 18 minuti pubblicato su youtube all'indirizzo:
http://youtu.be/UbK8hCZce1Y


Bellissima serata quella di ieri sera a Caffè Letterario con la scrittrice padovana Antonia Arslan che ha presentato il suo ultimo romanzo edito da Skira “Il libro di Mush”.  Anna Folli, docente di Letteratura moderna e contemporanea all’Università di Ferrara, che ha introdotto l’incontro, ha subito riconosciuto ad Antonia Arslan il merito di aver riportato alla conoscenza del grande pubblico, con il suo primo romanzo “La masseria delle allodole”,  la storia del popolo armeno  e del suo genocidio perpetrato dall’esercito turco in ritirata dal fronte russo nel 1915. “La masseria delle allodole”, bestseller  tradotto in gran parte del mondo e da cui i fratelli Taviani hanno tratto l’omonimo film, è il primo di una trilogia di libri a cui hanno fatto seguito “La strada di Smirne”  e appunto “Il libro di Mush.
Un libro scritto con un ritmo incalzante, tutto tagliato sul “visivo” come se l’autrice fosse una cinepresa, e che soprattutto ci invita a riflettere su quanto possa essere assoluto il male e di come gli esseri umani affrontino il proprio destino.  Come possono Anoush che ha perso figli e marito, Kohar che ha lasciato indietro il corpo privo di vita del fidanzato, il piccolo Hovsep che nascosto nel buio ha visto uccidere anche la sua mamma, sopravvivere a tutto questo? A dar loro la forza di tentare la salvezza sarà il Libro di Mush, recuperato miracolosamente, che sentiranno il dovere di proteggere e portare in salvo, ad ogni costo.  "Dei mille villaggi armeni della piana di Mush resterà solo il nome, nella memoria dei pochi superstiti in esilio, nelle parole di qualche nostalgica canzone. Soltanto in alto, sulle montagne del tauro, vicino a Sassun, esistono ancora i resti di qualche villaggio abbandonato. Là ci sono solo vento, pietre ed erba: non più tetti o porte o finestre o tracce dei focolari, solo le occhiaie vuote, i buchi neri delle antiche aperture, da dove si affacciano i fantasmi e una serpe acciambellata riposa al sole."




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