Ecco le immagini dell’incontro di ieri sera mercoledì 7
novembre, con la scrittrice veneziana Elena Dak che ha presentato il suo ultimo
lavoro “Sana’a e la notte” edito da Alpine Studio editore, un bel libro di
viaggio che ha come protagonista Sana’a la mitica capitale dello Yemen.
“Sana’a al khadima mi fu davanti come una visione, una sagoma turrita
punteggiata di sparse aperture luminose. Mi aggirai per i vicoli stretti senza
sapere dove stessi andando. Nulla le assomigliava nella mia memoria se non la
città dove sono nata. Se il Medio Oriente ha una forma ed un luogo ideali, un
odore, una metafora, un prototipo, Sana’a rappresenta tutto questo. Pasolini
aveva detto: “Se l’idea di Venezia è nata in qualche punto dell’oriente, questo
punto è lo Yemen. Sana’a la città più bella dello Yemen, è una piccola,
selvaggia Venezia posata sulla polvere del deserto, tra giardini di palme e
orzo, anziché sul mare”*. La città quella notte, e tutte le successive, mostrò
di possedere la stessa natura delle apparizioni, una bellezza irreale che
rasentava la perfezione, quasi eccessiva come ebbe a dire il poeta. Tornai in
albergo come di ritorno da un viaggio nel tempo. Le case torre, gotiche nello
stile e nella verticalità, affastellate l’una all’altra contro il cielo della
notte divennero da allora meta privilegiata dei miei pensieri e dei miei passi.”
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