Mercoledì 27 marzo, alle ore
21.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, ultimo incontro del mese per Caffè
Letterario con il giornalista Lirio Abbate che presenterà il suo saggio edito da
Rizzoli, “Fimmine ribelli”. L’incontro organizzato con la collaborazione dell’Associazione
“Libera” di Ravenna sarà introdotto dalla curatrice di Caffè Letterario
Patrizia Randi.
“Mio padre ha due cuori: la
figlia o l’onore? In questo momento dice che vuole la figlia, però dentro di
lui c’è anche quell ’altro fatto.” Queste parole le pronuncia Maria Concetta
Cacciola, trent’anni, tre figli, colpevole di aver tradito il marito e di aver
deciso di collaborare con la giustizia seguendo l’esempio di Giuseppina Pesce,
anche lei giovane madre, anche lei di Rosarno. E poi ci sono Rosa Ferraro,
Simona Napoli, tutte fimmine ribelli che hanno osato dire di no a padri,
mariti, fratelli. Come nell ’Afghanistan dei talebani, in Calabria la donna che
“disonora” la famiglia deve morire, meglio se con un suicidio che tutela dalle
conseguenze penali. Attraverso le storie di queste donne, Lirio Abbate racconta
uno spaccato di apparente normalità dietro cui si nascondono una frenetica
attività criminale, patrimoni immensi e un radicamento a una cultura
patriarcale antiquata e retriva. Ma la ribellione delle donne che oggi si
affidano “allo Stato, ovvero al nemico” per cercare di scampare a un destino infernale,
produce un effetto dirompente. Perché sgretola l’immagine di compattezza del
clan, mette in dubbio i valori del sistema ’ndrangheta, rivela l’impotenza dei
boss incapaci di “tenere in riga” le loro donne. E, soprattutto, accende nelle
altre fimmine la consapevolezza della propria condizione e il desiderio di
scrollarsela di dosso, facendo nomi e cognomi e aprendo crepe in un universo
inconcepibile ma fin troppo vero.
Lirio Abbate, inviato de
“L’Espresso”, è autore di numerose inchieste giornalistiche sulle mafie e le
collusioni dei politici con i boss. Negli ultimi vent’anni si è occupato dei
principali scandali italiani su criminalità organizzata, tangenti e corruzione.
È passato dalla cronaca giudiziaria al giornalismo investigativo. Nel 2007 ha scritto
con Peter Gomez “I Complici.” Nel 2010 ha vinto il “Premiolino”.
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