Con il copioso fervore narrativo che lo distingue, Leonardo
Colombati ci dà l'affascinante racconto di un periodo cruciale della storia
recente, precisata nel fulmineo titolo del volume: 1960. Per chi non lo
ricordasse quello fu l'anno delle olimpiadi a Roma, organizzate benissimo, con
ottime prestazioni da parte degli atleti di casa; fu l'anno in cui molti
italiani divennero consapevoli che nel giro dei pochi anni trascorsi dalla fine
della guerra, il paese aveva fatto passi da gigante non solo ricostruendo le
molte cose che erano state distrutte ma addirittura cambiando pelle: un'Italia
contadina, bigotta, arretrata e povera, scopriva di essere diventata uno dei
primi paesi industrializzati del mondo con un livello di benessere medio che
nessuna generazione precedente aveva mai conosciuto. Ma sotto la buccia delle
Olimpiadi, che simboleggiavano tutto questo, correvano le inquietudini di un
paese che manteneva la sua eterna tendenza alle divisioni e all'intrigo.
di Corrado Augias, Il Venerdì, 28/11/2014
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