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giovedì 5 febbraio 2015

Sabato 7 febbraio - NINO BENVENUTI al Caffè Letterario di Lugo

E’ stato anticipato a Sabato 7 febbraio alle ore 17.00 (e non a Domenica 8 febbraio come indicato nel calendario invernale del Caffè Letterario di Lugo) sempre nel Salone Estense della Rocca di Lugo, l’incontro con Nino Benvenuti, stella di prima grandezza  della boxe italiana ed entrato a far parte di quella stretta cerchia di atleti che hanno fatto la storia dello Sport italiano nel secolo scorso. Benvenuti, accompagnato dalla scrittore Mauro Grimaldi con cui ha condiviso la redazione del libro, presenterà la sua ultima fatica libraria “L’Isola che non c’è. Il mio esodo da Istria” edito da Eraclea nel 2013. Il libro non parla solo di sport e di boxe, ma tratta un argomento storico delicatissimo come l’esodo forzato da Isola d’Istria, cittadina a pochi chilometri da Trieste, che nel 1954 passò sotto l’amministrazione jugoslava di Tito. A introdurre l’incontro sarà lo storico ravennate Paolo Cavassini.
Quando Benvenuti presentò qualche anno fa il suo primo libro biografico Il mondo in pugno ci fece conoscere la sua vita di pugile che terminò con la dura sconfitta subita ad opera di Carlos Monzon. Un bel libro che fu per i suoi fans e appassionati della boxe una sorta di guida per conoscere la vita sul ring e dietro le quinte di quello che forse è stato il più grande di tutti. Ma una parte della sua vita, i primi vent’anni, era rimasta gelosamente custodita nel suo cuore, nella sua mente, perché probabilmente la gente non avrebbe capito. Negli ultimi anni la storia ha avuto il suo assetto, la sua giustizia se vogliamo, facendo uscire allo scoperto stermini etnici, foibe, avvento dei fascisti, partigiani, comunisti, milizie Titine di quelle zone dove Nino aveva visto i suoi natali con una famiglia perfetta, un padre e una madre innamoratissimi uno dell’altra, e 5 figli molto legati tra loro. E’ una famiglia apparentemente felice, ma qualcosa si rompe in questo ingranaggio quando un giorno bussano alla casa alcuni poliziotti jugoslavi e arrestano il fratello maggiore Eliano senza un motivo, tenendolo prigioniero per sei mesi. Da lì il giovane Nino comincia a guardarsi intorno, a capire e a soffrire in silenzio. Trova un grande sfogo con la boxe tempestando di pugni con guantoni approssimativi un sacco ricoperto di stracci, foglie e granturco costruito dal padre Fernando, un appassionato della noble art. Il suo primo maestro fu Luciano Zorzenon, che si era costruito sotto casa una sorta di palestra. Benvenuti e Zorzenon due volte a settimana in bicicletta andavano a Trieste all’APT Triestina dove insegnava Pino Culot e dove si allenavano grandissimi campioni come Tiberio Mitri, Duilio Loi, Aldo Pravisani, Nello Barbadoro. La boxe ormai era diventata la sua vita, il suo orgoglio, la ragione per arrivare in alto, per sconfiggere le ingiustizie. 
Giovanni Benvenuti detto Nino  è nato ad Isola d’Istria nel 1938. Campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei Pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, campione mondiale dei Pesi medi tra il 1967 e il 1970, è stato uno dei migliori pugili italiani e uno tra gli atleti più amati dal pubblico italiano.
Ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year nel 1968 e il suo primo match della trilogia contro Emile Griffith è stato nominato Fight of the year nel 1967, premio attribuito tre anni dopo anche al match perso contro l'argentino Carlos Monzón.
La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

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