Domenica 19 giugno, alle ore 21,00 nel Teatro Rossini di
Lugo ultimo appuntamento dello “Scrittura Festival” con lo scrittore e cantautore
Roberto Vecchioni che presenterà il suo ultimo romanzo “La vita che si ama”
edito quest’anno da Einaudi.
«Non si è felici nell'imperturbabilità, ma
nell'attraversamento del vento e della tempesta». Perché i momenti piú belli o
piú intensi della nostra esistenza brillano nella memoria: sono luci che
abbiamo dentro e che a un tratto sentiamo il bisogno di portare fuori. Magari
per i nostri figli, e per tutti quelli che hanno voglia di ascoltare.
È inutile chiedersi cosa sia la felicità, o come fare a
raggiungerla. Lo scrive un padre ai propri figli nella lettera che apre questo
libro: la felicità, spiega, non è una questione d'istanti, ma una presenza
costante, che corre parallela a noi. Il problema è saperla intravedere,
imparando a non farci abbagliare. Il padre è Roberto Vecchioni. Sono per i suoi
figli - Francesca, Carolina, Arrigo e Edoardo - i racconti che compongono il
volume. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e drammatici della
sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto
vivo e passionale di suo padre Aldo, Vecchioni attinge alla propria biografia
per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza
farla scivolare via finché non diventa soltanto un ricordo. Ma ci sono anche le
canzoni, scritte in un arco di quasi quarant'anni. Ci sono squarci letterari:
un racconto dalle Mille e una notte, la storia di Paolo e Francesca, il mito di
Orfeo ed Euridice, un frammento di Saffo. Cè l'amata Casa sul lago, testimone
di tanti momenti, alcuni dei quali difficili e persino spaventosi. Roberto
Vecchioni ci conduce in un viaggio personale lungo quello che chiama «il tempo
verticale», uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro,
dove nulla si perde. D'altronde «la felicità non è un angolo acuto della vita o
un logaritmo incalcolabile o la quadratura del cerchio: la felicità è la
geometria stessa».
Roberto Vecchioni è uno dei padri storici della canzone
d'autore in Italia. Per Einaudi ha pubblicato Viaggi del tempo immobile (1996),
Le parole non le portano le cicogne (2000), Parole e canzoni (2002), Il libraio
di Selinunte (2004 e, con una nuova prefazione in forma di racconto, 2007),
Diario di un gatto con gli stivali (2006), Scacco a Dio (2009 e 2011), Il
mercante di luce (2014) e La vita che si ama (2016). Per Frassinelli è uscito
il libro di poesie Di sogni e d'amore (2007). Professore di greco e latino per tanti anni, è attualmente
docente di Forme di poesia in musica presso l'Università di Pavia. Nel 2011 ha
vinto il Festival di Sanremo con la canzone «Chiamami ancora amore».
Nessun commento:
Posta un commento