E’ stata una bella serata sulla storia del Novecento quella
di ieri sera con lo storico londinese Paul Ginsborg che, introdotto da Arnaldo Bruni professore di Letteratura Italiana all'Università di Firenze, ha presentato il suo ultimo lavoro “Famiglia
Novecento” edito da Einaudi. Un saggio davvero interessante che racconta la
storia della prima metà del XX secolo prendendo come punto di riferimento “la
famiglia”. E quello di Ginsborg è un affascinate racconto denso di paradossi e
contraddizioni tra legislazione e vita reale. Un ampio affresco che copre
popoli e culture assai variegate - Russia, Turchia, Italia, Spagna, Germania -
colti sempre in un momento di drammatica transizione, tra rivoluzione e
dittature del secolo scorso. Un lavoro innovativo che riporta in primo piano un
soggetto ingiustamente escluso dalla storia. Studiare la famiglia significa
studiare i rapporti di genere, costantemente soggetti a una doppia marcia: da
un lato le norme dei vari codici civili, dall'altra la vita famigliare reale,
che molto spesso contraddice le disposizioni più illuminate. Se si dovesse
trovare un filo conduttore per le quasi settecento documentatissime pagine che
Paul Ginsborg dedica all'istituzione famigliare nella prima metà del Novecento,
uno potrebbe essere proprio questo: qualsiasi utopia anarchica, progetto
sovversivo o ideologia rivoluzionaria sono destinati ad arrestarsi sulla soglia
di casa. Perché a smentirli interviene o la realtà storica realizzata, oppure -
più banalmente - gli stessi comportamenti personali dei protagonisti, quasi tutti
obbedienti a una inesorabile legge: rovesciatori d'altari in pubblico,
tradizionalisti nel privato.
Queste le immagini della serata.
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