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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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mercoledì 24 febbraio 2010

La serata con GIULIO MOZZI

Oltre cinquanta persone presenti ieri sera nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro per la presentazione del libro di Giulio Mozzi “Corpo morto e corpo vivo. Eluana Englaro e Silvio Berlusconi” edito da Transeuropa Edizioni. Sul palco, insieme all’autore, a fare gli onori di casa e a introdurre la serata, il critico letterario Matteo Fantuzzi che dopo aver presentato Giulio Mozzi nella sua veste di scrittore e di talent scout letterario, ha dato il via a una conversazione con l’autore sullo spinoso tema del suo libro. La morte di Eluana Englaro, di cui è trascorso da pochi giorni il primo anniversario, ha alimentato in Italia un ampio dibattito, mediatico prima, politico-istituzionale poi, sui temi legati alle questioni di fine vita. Una parte dell'opinione pubblica, prevalentemente cattolica, si è dichiarata contraria all'interruzione della nutrizione artificiale, considerata equivalente all'eutanasia . Un'altra parte dell' opinione pubblica, prevalentemente laica, si è dichiarata favorevole al rispetto della volontà della diretta interessata pur in assenza di un formale testamento biologico. La strumentalizzazione politica e mediatica della vicenda è alla base del libro di Mozzi che in maniera provocatoria paragona la persona e il corpo di Eluana Englaro con quello di Silvio Berlusconi che come tutti ricordano tentò, con un decreto legge, di invalidare la sentenza che permetteva al padre di Eluana di poter procedere all’interruzione dell’alimentazione artificiale. “Quando ho cominciato a pensare questo libro, avevo davanti agli occhi questi due corpi. Un corpo privo di qualsiasi potere, sfigurato da diciasette anni di immobilità quello di Eluana. Un corpo che poteva solo subire le decisioni di chi si sarebbe preso le responsabilità di prenderne una e quindi il corpo più “ultimo” e più impotente che si potesse immaginare. Dall’altra il corpo curato e continuamente restaurato del personaggio più potente che si sia visto in Italia in questi ultimi tempi”. Anche la Chiesa, secondo Mozzi, non uscì bene da questa vicenda, lasciandosi trascinare in una feroce polemica mediatica. Da qui la proposta provocatoria e paradossale alle gerarchie cattoliche, da parte dello scrittore, di innalzare agli onori degli altari Eluana Englaro. “La Chiesa deve un risarcimento a questa povera ragazza perché è stata trattata dalla Chiesa stessa non più come una persona, ma una cosa. Una Chiesa che ha accettato di fare del suo corpo un campo di battaglia dove si è combattuta una guerra becera senza esclusione di colpi. E l’unico modo che la chiesa ha di risarcire Eluana è quella di renderla beata." Com’era prevedibile poi finale di serata con tantissime domande da parte del pubblico che hanno scatenato una animata discussione a cui ha avuto seguito il consueto brindisi conclusivo con i vini in degustazione.

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