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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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martedì 9 febbraio 2010

Venerdì 12 febbraio - PIER PAOLO GIANNUBILO a Caffè Letterario

Venerdì 12 febbraio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro la narrativa torna protagonista a Caffè Letterario con lo scrittore molisano Pier Paolo Giannubilo e il suo ultimo libro “Corpi estranei” edito da Marsilio nel 2008. A presentare l’incontro e a introdurre l’opera di Giannubilo saranno lo scrittore e artista Gian Ruggero Manzoni e il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. Come consuetudine la serata si concluderà con l’abituale brindisi con i vini in degustazione.
"Corpi estranei", primo romanzo di Giannubilo, si basa su di una storia vera. In un tardo pomeriggio di settembre del 1937, il piccolo Manuele Sertorio arriva in fin di vita all’Ospedale Civile di Regenta, in Abruzzo. Lo ha soccorso Viola Reatino, prostituta in una maison locale, dopo averlo visto ancora una volta ringhiare e agitarsi come un tarantolato, in ginocchio sul gradone di pietra della bottega di zio Cecco. Il ricovero è la scoperta delle cause orrende di quel malessere. Le radiografie rivelano ai medici la presenza di un centinaio di corpi estranei: aghi e chiodi conficcati nella carne, alcuni dei quali minacciano organi vitali. Emerge l’assurdo di un disegno criminale perseguito per anni in una realtà di degrado. Si svelano sottofondi scabrosi governati dalla superstizione e dalle psicologie primitive di una nonna fattucchiera e di suo genero. Per costoro scatta l’arresto e al bambino è miracolosamente concessa la seconda possibilità di vivere. Ma come? Scampato al folle progetto omicida concepito nel ventre di un’Italia fascista, e mosso dal bisogno di ritrovare l’amore della madre, Manuele intraprende negli anni la sua personale sfida con la vita. Un’esistenza costellata di colpi di scena e trascorsa ad arginare la morbosa curiosità della stampa per il caso dell’uomo vissuto con quel metallo in corpo. Sotto la ricerca della normalità mormora continuo l’incubo che abita le notti di Manuele Sertorio, un incubo che lo richiama ad una lotta senza tempo contro i mostri dell’infanzia. Pier Paolo Giannubilo, nato a San Severo nel 1971, vive e lavora come giornalista e insegnante a Campobasso, dove tiene corsi laboratori, incontri, letture e seminari sulla poesia, la narrativa e l'arte contemporanea, in collaborazione con enti culturali e amministrazioni locali regionali e italiani. "Un terribile spaccato sulle superstizioni del nostro territorio" Luca Crovi, Il Giornale "S’impara tanto sull’umanità, insomma, leggendo questo romanzo e Giannubilo è molto bravo ad aprire una finestra sul poco raccontato privato ai tempi del fascismo, sull’Abruzzo e sulla provincia profonda in cui la vicenda si svolge, costruendo un docu-romanzo, ricco di dati e informazioni, di estratti d’epoca e della sua abilità di narratore sensibile ai temi del corpo (...) R acconta assai bene la solitudine e l’inquietudine profonda di un secolo." Antonella Cilento, Il Mattino “Un inizio sconvolgente (…) In un mondo letterario come il nostro, oggi tanto compulsivamente schiavo dei generi, è importante la scelta controcorrente, da parte di Giannubilo, del “non-fiction novel”, ovvero il “romanzo-verità, ampiamente diffuso negli Stati Uniti anni 70 (un esempio, il memorabile Musica per camaleonti di Truman Capote). Ma, in Corpi estranei, oggetto così anomalo, e dunque doppiamente disturbante nel nostro panorama, si alimenta, in più, di una forte componente etica.” Giovanni Pacchiano, Il Sole 24 ore "La dimensione del romanzo-verità di Giannubilo è quella di un delirio quotidiano tra le mura di casa, ma percorre la storia italiana con partecipazione commossa, fino agli anni più recenti." Sergio Pent, La Stampa Tuttolibri "Una storia terribile. Un romanzo cupo e duro." Rolling Stone “Pier Paolo Giannubilo attraversa il Sud primordiale dei riti pagani, il fascismo, il boom col fil rouge di un caso criminale e clinico unico al mondo”. La Repubblica “La precisione con cui la storia viene ricostruita restituisce un pezzo del nostro passato, più illuminante di tanti saggi su quel periodo” . Gioia

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