Venerdì 19 aprile, alle ore 21.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, nuovo appuntamento con la Storia per Caffè
Letterario con lo storico bresciano Mimmo Franzinelli e il suo ultimo
saggio “Il prigioniero di Salò” edito da Mondadori nel 2012. A introdurre la
serata saranno il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi e lo storico
ravennate Paolo Cavassini.
La tragica avventura della Repubblica di Salò è stata fra le
più pesantemente colpite dalle semplificazioni ideologiche. Tanto le versioni
dei vincitori quanto quelle dei vinti hanno trascurato, e mistificato, la
realtà storica a favore dell'esaltazione di amor di patria, sentimento
nazionale, passione civile e - da ultimo - consacrazione eroica delle vittime.
Mimmo Franzinelli si lascia alle spalle queste logiche e sulla base di fonti
inedite o sinora trascurate descrive la tentata resurrezione del fascismo nel
settembre 1943 e i successivi sviluppi fino all'aprile 1945. Gli scritti di
Mussolini, i rapporti di Kappler per Hitler, le carte di Claretta Petacci, i
notiziari della Guardia nazionale repubblicana, le note della Segreteria
particolare del duce rivelano una storia inedita di equilibri estremamente
instabili, dove Mussolini, inseguendo il sogno di una rinascita improbabile -
anche sul piano personale -, svolge comunque un ruolo da protagonista nella guerra
civile innescata dalla costituzione della RSI e dall'insediamento del suo
quartier generale sul lago di Garda. Consapevole di essere ostaggio dei
nazisti, il vecchio dittatore, esautorato dai tedeschi, criticato dai suoi
stessi colonnelli e lontano dal suo popolo, è costretto in un microcosmo di
sopravvissuti dove unico referente resta Claretta, la giovane amante, e
obiettivo primario - ossessivamente quanto vanamente perseguito - è spostare la
sede di governo lontano da Salò.
Mimmo Franzinelli è nato a Cedegolo, piccolo centro della
Valcamonica il 26 aprile 1954.
Laureatosi in Scienze Politiche (indirizzo storico) a Padova
nel 1979, si è dedicato alla ricerca storica centrando il suo interesse sul
periodo fascista. Nel 1991 riceve il 2º Premio Acqui storia per l'opera
"Il riarmo dello spirito", nel 2000 è insignito del Premio Viareggio
per il volume "I tentacoli dell'Ovra".
Il 5 dicembre 2002 gli viene conferito l'11º Premio
internazionale "Ignazio Silone". Nel 2003 ottiene il Premio Benedetto
Croce per il libro “Squadristi”, nel 2006 il Premio Basilicata per “L'amnistia
Togliatti” e nel 2009 il Premio città di Saluzzo "Walter Botto - Enrico
Rossi" per "La sottile linea nera".
Fa parte del consiglio d'amministrazione della Fondazione
"Ernesto Rossi - Gaetano Salvemini" di Firenze e del Circolo
culturale "Guglielmo Ghislandi" di Breno (Bs).
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